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La strada di tuo figlio

La strada di tuo figlio

 

Se sorprendi tuo figlio seduto alla scrivania della sua cameretta a guardare fuori della finestra, invece di studiare. Non richiamarlo.

Se lo sorprendi sdraiato sul letto della sua stanza a fissare il soffitto. Non lo richiamare.

Egli ti potrebbe rispondere: “Sai papà che il pensiero muove il mondo?

Prendi spunto dalla sua grande risposta, ampliando gli orizzonti della sua vita. Ponigli questa domanda: “E come può il pensiero muovere il mondo?

Non dargli risposta. Attendi sia lui a darti risposta. Non preoccuparti se dovesse passare molto tempo: tu attendi.

 

Attendi che ti risponda…: “La trasformazione del pensiero in azione, muove il mondo“.

Quando ti avrà dato una risposta simile, potrai rilanciare ancora più in là, domandandogli: “Ora, come può il tuo pensiero muovere il mondo?

Fagli capire che non è una domanda a cui deve darti una risposta a parole. Essa deve servire per dare una risposta alla sua vita. Più che una risposta a qualcuno… è una ricerca quella che tuo figlio deve intraprendere. Anche la domanda precedente lo ha messo in ricerca dentro se stesso per ottenere una risposta. Ma rispetto alla prima domanda, quest’ultima è ancora più importante per lui.

La prima genericamente riguardava tutta l’umanità in genere. Ora riguarda lui. La seconda domanda lo porrà davanti alla ricerca della sua strada. La risposta sarà aver trovato la strada.

Questa volta, lungo il cammino, almeno inizialmente, un po’ dovrai aiutarlo tu papà. Dovrai indirizzarlo un po’. Non dicendo: “fai questo o fai quello“. Semplicemente aprendo prospettive, così come hai fatto ponendogli queste domande nei tempi giusti della sua vita. Prospettive di concretezza. Capaci di rendere in azioni il pensiero, perché non restino i sogni di un adolescente, ma il concreto futuro di tuo figlio. Quel futuro che tu avrai aiutato a fargli trovare, ma che lui da solo dovrà scegliere.